Welfare

Corleone: «i Milosevic dell’Ulivo»

Il suo impegno per i detenuti lo aveva portato allo sciopero della fame. Ma per il sottosegretario alla Giustizia, non c’è posto nelle liste

di Giampaolo Cerri

Sottosegretario stiamo facendo un servizio sui parlamentari sociali esclusi. «Potete fare una bella lista di necrologi». Ride amaro Franco Corleone. Il cellulare è attaccato, e lui cordiale come sempre. Pacato e ironico, eppure la sua trombatura è freschissima e in parte inaspettata. Vita:Sottosegretario, di chi è la colpa? Corleone: In politica ci sono alcune priorità: la conservazione di un ceto politico. Mi domando se avremo diritto anche noi a una Carla Del Ponte, che ci liberi dai nostri Milosevic. Vita:E chi sono i Milosevic dell?Ulivo? Corleone:Eh, la lista sarebbe lunga. D?altra parte quando la priorità diventa la tutela di certi ceti, la politica diventa brutale. Vita:Così è accaduto per i Verdi? Corleone:Il nuovo nucleo dirigente ha badato soprattutto a perpetuarsi. I posti erano diventati pochi, c?era da far spazio allo Sdi di Boselli. Mi avevano già detto che non ci sarebbero state possibilità sull?uninominale, che c?era da far spazio alle donne, c?era un problema di rinnovamento. Vita:E lei? Corleone:Erano istanza legittime e ho deciso di fare un passo indietro, offrendo la mia disponibilità per il proporzionale. Avevo chiesto la Lombardia e Milano, perché in questa città ho studiato, ho fatto le mia battaglie politiche, è la città simbolo del carcere e della giustizia. Battaglia difficile, ma ci provavo? Vita:E invece? Corleone:All?ultimo minuto mi hanno detto che quel posto era destinato ai socialisti e che, eventualmente, sarei potuto andare a Venezia. Ma io non ero alla ricerca di un ?posto quale che fosse?. Avevo chiesto di sapere come si valutava il mio lavoro sui diritti, sulla giustizia, sul carcere? Vita:Le hanno risposto? Corleone:Con i fatti. Il problema non era il lavoro fatto ma la conservazione di un nucleo dirigente Vita:Si fanno i nomi di Pecoraro Scanio e di Cento? Corleone:E non solo. Basta guardare gli esclusi: c?è Manconi, Ronchi, Scalia, Semenzato? Non faccio drammi: la leadership attuale ha pensato a garantire se stessa Vita:Il carcere sembra il comune denominatore di tante esclusioni: con lei ci sono Simeone, Saraceni, Salvato, Senese? Corleone:Sono in ottima compagnia. E pensare che dicevano che ci muovevamo alla ricerca di consensi facili, di chissà quali tornaconti. Eccoli. Questo accade in questo Paese a parlare di giustizia, di garanzie, di ergastolo. Vita:La società civile ha qualche responsabilità? Corleone:Assolutamente no, hanno agito così in fretta che non c?è stata nemmeno la possibilità di indignarsi. Vita:Cosa andrà a fare? Corleone:Tornerò ad occuparmi del Forum Droghe, curerò il nostro giornale Fuori luogo. Continuerò a far politica dalla società civile, occupandomi proprio delle battaglie che non ho concluso, come quella per chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari. Insomma non mi sento un pensionato.


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